mortibianche

Morti bianche in Italia

7 gennaio 2013

Il contributo di Michele Villa mette in evidenza quanto emerso nel rapporto di novembre 2012 pubblicato dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering di Mestre (VE). Ci si riferisce ai casi morte sul lavoro avvenuti in Italia nel corso del 2012. Un dato in particolare colpisce Villa:  tra le fasce maggiormente colpite vi è quella sopra i 65 anni. Il mondo del lavoro è attraversato da una grave crisi occupazionale. Occorre ripartire dal lavoro. La salvaguardia della salute e la prevenzione degli infortuni sono fattori altrettanto vitali.

Nell’ultimo rapporto di Novembre pubblicato dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering di Mestre (VE), relativo ai casi di morte sul lavoro avvenuti in Italia nell’anno in corso, emergono sinteticamente questi dati:

  • 482 casi di infortuni mortali sul lavoro;
  • Indici di incidenza più elevati, casi di morte rispetto a un milione di occupati, nelle Regioni: Abruzzo (56,7%), Trentino Alto Adige (40,4%), Valle d’Aosta (35,1%) e Calabria (33,1%) con la Lombardia agli ultimi posti (15,2%). Lo stesso indice a livello nazionale è pari al 21,1%;
  • Lombardia che presenta il maggior numero d’infortuni mortali sul lavoro sul totale dei casi, 65 morti bianche, seguita dall’Emilia Romagna con 59;
  • Principale causa di morte determinata dalla caduta di persona dall’alto (24,5 %) seguita dal ribaltamento veicolo/mezzo (19,5%);
  • Agricoltura, caccia, pesca, silvicoltura (35,8%) ed il settore delle costruzioni (23,7%) ai vertici dei comparti maggiormente colpiti;
  • 9 lavoratrici scomparse per infortunio sul lavoro,  51 sono i lavoratori stranieri deceduti ;
  • Fasce di età maggiormente colpite comprese tra i 45 ed i 54 anni (25,9%) ed a seguire quelli di età superiore ai 65 anni (21,9%).

Le percentuali espresse nel rapporto sono relative agli occupati riferiti dall’ISTAT per l’anno 2010 e, considerata l’avvenuta diminuzione degli occupati nell’anno in corso, è matematico che nella realtà tali percentuali siano più alte.
Le riflessioni sui numeri riferiti possono essere molteplici e pure ripetitive negli anni. A titolo esemplificativo si rileva che i comparti più colpiti risultano essere i soliti: edilizia ed agricoltura. Il lavoro svolto dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering è prezioso e merita un’attenta lettura.
Un dato mi inquieta in modo particolare, quello relativo alle fasce di età maggiormente colpite: tra i 45 ed i 54 anni .. sopra i 65 anni! Quasi a segnalare la scomparsa precoce dei giovani dal mondo del lavoro. Ed allora mi accade, anche osservando i dati relativi alle morti bianche, di affliggermi per la crisi occupazionale che attraversa il mondo del lavoro perché, è chiaro a tutti, che la disoccupazione è una ferita per la persona coinvolta, in alcuni casi paragonabile ad una morte.
Per grazia ricevuta la nostra umanità ci obbliga a ri-partire, a superare le inquietudini, e quindi a perseverare nelle azioni utili a favorire l’occupazione, componente necessaria per costruire una società armoniosa e solidale, dove la salvaguardia della salute e la prevenzione degli infortuni sono fattori vitali.

28 dicembre 2012
Michele Villa (Tecnico della Prevenzione ambienti di lavoro)

Visualizza QUI l’intervento in formato PDF


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